Settembre – Antonio Bueno
Borgo Museo | Affreschi 1975
ITALIANO | English below
La vita
Antonio Bueno nasce il 21 luglio 1918 a Berlino; la famiglia si trova in questa città per il lavoro del padre, un giornalista che scrive per un quotidiano di Madrid. La sua vita è caratterizzata da numerosi viaggi e traslochi. Trascorre l’infanzia tra Spagna, Francia, Svizzera e Inghilterra. La famiglia si trasferisce poi a Ginevra, in cui, dopo il liceo, s’iscrive all’Accademia di Belle Arti. A Parigi, qualche tempo dopo, espone la sua mostra al Salon des Jeunes. Dopo il soggiorno parigino, Bueno insieme al fratello Xavier, anch’esso artista, decidono di intraprendere un viaggio, nel 1940, in Italia. La prima tappa è proprio Firenze, ma, con l’entrata in guerra anche dell’Italia, il loro viaggio non può continuare. Al termine del conflitto, nel 1945, i due fratelli decidono di rimanere in Toscana, luogo in cui si erano affermati come ritrattisti e in cui avevano entrambi costruito una famiglia. Solo nel 1970 Bueno ottiene la cittadinanza Italiana, e, in seguito, insegna all’Università Internazionale dell’Arte di Firenze. Espone molte mostre, sia in Italia che all’estero, dalle quali riscuote molto successo. Antonio Bueno muore a Fiesole nel 1984.
La poetica
La produzione artistica di Antonio Bueno inizia con una pittura classica, caratterizzata soprattutto da autoritratti e nature morte. Tra il 1952 e il 1959 vi è la “stagione delle pipe”: in quel periodo, nei suoi quadri appaiono spesso alcune pipe di gesso, che lui fumava assieme al fratello, le quali assumono un significato metafisico. Queste diventano, in seguito, vere e proprie protagoniste delle sue opere. Inizia poi a dipingere figure di donna dal volto ovale, i quali ricordano la forma del caminetto di una pipa di gesso. Bueno rappresenta le donne con la superficie della pelle perfettamente levigata e chiara, con i lineamenti ristretti al centro. Con queste opere riscuote molto successo. Nel 1973 inizia la serie “d’Apres” con un omaggio a Picasso. Nelle opere di questo periodo si confronta con i grandi del passato. Nei suoi ultimi anni di vita, Bueno dedica quasi tutto il suo tempo al lavoro: nelle sue opere vi è sempre una ricerca del dettaglio e questo richiede molto tempo. Per mantenere fresca la materia da un giorno all’altro, impasta il colore con una miscela di olio e petrolio. L’ultimo suo impegno lavorativo è stato quello per la Biennale del 1984. Nonostante la sua malattia, Bueno non perse mai l’entusiasmo e le energie per portare a termine il suo ultimo lavoro.
L’opera a Castagno
L’opera di Antonio Bueno presente a Castagno fa parte di un ciclo di affreschi del 1975, anno in cui sono stati invitati dal critico d’arte, Tommaso Paloscia, 12 artisti a rappresentare i mesi dell’anno. L’artista ha realizzato il mese di Settembre. Nel momento della creazione dell’opera, Bueno è uno degli artisti che più ha dimestichezza con la tecnica dell’affresco, a differenza di altri. Nell’opera, così come altre presenti a Castagno, si nota un ritorno al primitivismo (molti artisti credono che la felicità si possa rintracciare al primo periodo dell’umanità, in cui le persone rispondevano solo alle leggi della natura, senza l’influenza della società), caratterizzato da forme molto semplificate. Settembre è rappresentato dal volto tondeggiante di una donna, la cui espressione rimanda allo stato d’animo presente alla conclusione dell’estate e il ritorno alla vita quotidiana. È inoltre presente l’uva, che ricorda il mese dell’anno che l’artista sta rappresentando. I colori tenui dell’opera sono una caratteristica della produzione artistica di Bueno. La firma dell’opera è A.Bueno.
ENGLISH
Biography
Antonio Bueno was born on 21 July 1918 in Berlin; the family is in this city for the work of their father, a journalist who writes for a Madrid newspaper. His life is characterised by numerous trips and removals. He spends his childhood between Spain, France, Switzerland and England. The family then moved to Geneva, where, after high school, he enrolled at the Academy of Fine Arts. In Paris, some time later, he exhibited his exhibition at the Salon des Jeunes. After their stay in Paris, Bueno together with his brother Xavier, also an artist, decided to embark on a journey, in 1940, to Italy. The first stop is precisely Florence, but, with Italy also entering the war, their journey cannot continue. At the end of the conflict, in 1945, the two brothers decide to stay in Tuscany, a place where they had established themselves as portrait painters and where they had both built a family. It was only in 1970 that Bueno obtained Italian citizenship, and later taught at the International University of Art in Florence. He exhibits many exhibitions, both in Italy and abroad, from which he is very successful. Antonio Bueno died in Fiesole in 1984.
Philosophy
Antonio Bueno's artistic production begins with a classic painting, characterised above all by self-portraits and still lifes. Between 1952 and 1959 there is the "season of pipes": in that period, in his paintings often appear some plaster pipes, which he smoked with his brother, which take on a metaphysical meaning. These later become real protagonists of his works. He then begins to paint figures of women with an oval face, which resemble the fireplace shape of a plaster pipe. Bueno represents women with perfectly smooth and clear skin surface, with narrowed features in the center. With these works he is very successful. In 1973 the "d’Apres" series began with a tribute to Picasso. In the works of this period he confronts the greats of the past. In his last years of life, Bueno dedicates almost all of his time to work: in his works there is always a search for detail and this takes a lot of time. To keep the material fresh from day to day, he mixes the color with a mixture of oil and petroleum. His last work commitment was for the 1984 Biennale. Despite his illness, Bueno never lost the enthusiasm and energy to complete his latest work.
Artwork in Castagno
The work of Antonio Bueno present in Castagno is part of a cycle of frescoes from 1975, the year in which 12 artists were invited to represent the months of the year by the art critic, Tommaso Paloscia. The artist created the month of September. At the time of the creation of the work, Bueno is one of the artists who is most familiar with the fresco technique, unlike others. In the work, as well as others present in Castagno, there is a return to primitivism (many artists believe that happiness can be traced back to the first period of humanity, in which people responded only to the laws of nature, without the influence of society), characterised by very simplified forms. September is represented by the rounded face of a woman, whose expression refers to the state of mind present at the end of summer and the return to everyday life. There is also grapes, which recalls the month of the year that the artist is representing. The soft colours of the work are a feature of Bueno's artistic production. The signature of the work is A.Bueno.