L’Unione – Diana Baylon
Borgo Museo | Sculture 1976 – 2004
ITALIANO | English below
La vita
Diana Baylon nasce a Bevagna (Perugia) il 19 Giugno 1920. Il padre è un pilota aviatore, per questo si muove molto fin da piccola. Impara a scoprire la libertà attraverso il volo; s'innamora della luce e dei grandi orizzonti. Tutto questo la influenzerà sia come donna che come artista. Una donna che non ha paura, che guarda lontano, in alto, verso un sogno che non è disposta ad abbandonare. Proprio per questo non si lascia abbattere dai pregiudizi maschilisti e patriarcali della sua epoca, che vedono la donna solo come madre, estranea al mondo del lavoro e quindi anche dell'arte. Come molte altre donne artiste o autrici hanno fatto in passato, anche lei decise inizialmente di firmare le sue opere con un nome maschile - come Matteo - perché il suo lavoro potesse essere considerato in modo serio e meritevole di attenzione. Nel 1938 termina gli studi a Firenze, e nel 1940 sposa Pier Nicola Ricci, col quale divorzia dopo la nascita di due figli, uno scandalo per la mentalità del tempo. Riscopre le emozioni di quando era bambina grazie a Beppe Baylon, anch’egli aviatore e suo compagno fino alla morte. Non si riprenderà mai dalla morte dell'amante, avvenuta nel 2005. Diana Baylon muore il 14 Aprile 2013 a Firenze; sulla sua tomba vi è scritta una frase che la rappresenta pienamente: “romantica ed etrusca io sono / con leggerezza / così che la morte non mi fa paura”.
La poetica
Diana Baylon inizia a praticare l’arte intorno al 1940 come autodidatta, prima con la ceramica, poi con il disegno e la pittura figurativa. Col tempo, si avvicina all’astrattismo; tutto ciò che apprende proviene dai suoi incontri con collezionisti e artisti, ma anche dalle botteghe artigiane che frequentava con molta curiosità. Nel 1960 l’artista crea un olio su tela che considera il prototipo per la sua arte pragmatica e poi, dal 1962 fino alla fine degli anni ‘70, si dedica alla scultura creando soprattutto opere metalliche. Nell’estate del 1969, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, contemporaneamente uno studio parigino ed una galleria fiorentina espongono alcune sue opere assieme a quelle di artisti come Pablo Picasso, Alberto Burri, Jean Dubuffet e Lucio Fontana. L’artista decide poi di lasciare la scultura metallica e di dedicarsi ad altre forme espressive. Nel 2012 il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi seleziona dodici opere di Diana Baylon da inserire nella propria collezione, tra cui il disegno preparatorio della scultura L’Unione donata al Museo all’aperto di Castagno. Il suo stile può essere sintetizzato con queste parole dell’artista: “La geometria come grammatica e come canale dell’immaginazione mi predispongono all’avventura del caso”.
L’opera a Castagno
Tra gli artisti del ciclo di affreschi presente a Castagno, primo nucleo del Museo all’aperto, non vi sono artiste donne: solo tra le firme delle sculture che dal 1976 al 2004 hanno arricchito la collezione del Borgo Museo si trovano due nomi di donne, Diana Baylon e Chiara Coda. Diana Baylon aveva un rapporto di profonda stima e sincera amicizia con Tommaso Paloscia e così, per il Museo all’aperto fondato dal noto critico d’arte e amico, ha lasciato in dono a Castagno una scultura in pietra, L’Unione. L’opera raffigura una sorta di “abbraccio” e mostra con chiarezza sia il linguaggio geometrico prediletto dall’artista che la sua attrazione verso il cielo: questo secondo aspetto rimanda senza dubbio al lavoro sia del padre che del secondo marito, entrambi aviatori. L’artista è affascinata dalla “verticalità” che in qualche modo fa da sempre parte della sua vita, dei suoi affetti più cari, della sua quotidianità: nella sua espressione artistica, dove spicca sempre il sentimento, diventa elemento caratteristico che ritroviamo nelle forme e nei volumi di molte sue opere, anche qui, in questo “incastro” divenuto quasi un simbolo nell’arte di Diana Baylon. Questo abbraccio, un gesto umano di tenerezza ma anche forte come la pietra, segno di amore e unione, si estende verso l’alto come volesse ripetersi all’infinito. Questo abbraccio eterno è un simbolo che possiamo ritrovare in varie versioni, dimensioni e materiali, anche in formato ciondolo per collana od orecchino: sì, Diana Baylon è stata anche designer di gioielli. Così a noi piace pensare che il suo gioiello più prezioso sia qui, nella Via delle artiste donne del Borgo Museo.
Curiosità: proprio grazie al lavoro di ricerca dovuto alla redazione di questa scheda, si è scoperto che il disegno preparatorio della scultura L’Unione di Diana Baylon presente a Castagno è conservato presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi. Il disegno è realizzato con grafite e gessetto su un cartoncino di 66x48 cm, archiviato come Progetto per scultura, 1977. Questa scoperta, che ha praticamente rivelato l’esistenza di un legame tra Borgo Museo e Gallerie degli Uffizi, ha dato l’idea al CdP staff di aderire alla rete Uffizi Diffusi, motivo per cui - durante il Borgo Museo Festival 2021 - il Borgo Museo ha ricevuto la visita speciale, o meglio il sopralluogo, del Direttore degli Uffizi Eike Schmidt insieme allo staff scientifico del museo.
ENGLISH
Biography
Diana Baylon was born in Bevagna (Perugia) on June 19, 1920. Her father is an aviator pilot, which is why she moves a lot since she was a child. You learn to discover freedom through flight; she falls in love with light and great horizons. All this will influence her both as a woman and as an artist. She is a woman who is not afraid, that she looks far, upwards, towards a dream that she is not willing to abandon. Precisely for this reason she does not allow herself to be disheartened by the male-dominated and patriarchal prejudices of her era, which see women only as a mother, extraneous to the world of work and therefore also of art. Like many other female artists or authors have done in the past, she too initially decided to sign her works with a masculine name - like Matteo - so that her work could be considered seriously and worthy of attention. In 1938 she finished her studies in Florence, and in 1940 she married Pier Nicola Ricci, with whom she divorced after the birth of two children, a scandal for the mentality of the time. She rediscovers her emotions when she was a child thanks to Beppe Baylon, who was also an aviator and she was her companion until her death. She will never recover from the death of her lover in 2005. Diana Baylon dies on April 14, 2013 in Florence; on her tomb there is written a sentence that fully represents her: "romantic and Etruscan I am / lightly / so that death does not scare me".
Philosophy
Diana Baylon began practicing art around 1940 as a self-taught person, first with ceramics, then with drawing and figurative painting. Over time, she approaches abstractionism; everything she learns comes from her encounters with collectors and artists, but also from the artisan shops that she frequented with great curiosity. In 1960 the artist creates an oil on canvas that she considers the prototype of her for her pragmatic art and then, from 1962 until the end of the 1970s, she devoted herself to sculpture, mainly creating metal works. In the summer of 1969, at the Festival dei Due Mondi in Spoleto, a Parisian studio and a Florentine gallery simultaneously exhibited some of her works together with those of artists such as Pablo Picasso, Alberto Burri, Jean Dubuffet and Lucio Fontana. The artist then decides to leave metal sculpture and devote himself to other forms of expression. In 2012, the Department of Drawings and Prints of the Uffizi Galleries selected twelve works by Diana Baylon to be included in its collection, including the preparatory drawing of the sculpture L’Unione (The Union) donated to the open-air museum of Castagno. Her style can be summarised in these artist's words: "Geometry as grammar and as a channel of the imagination predispose me to the adventure of chance".
Artwork in Castagno
Among the artists of the cycle of frescoes present in Castagno, the first nucleus of the open-air museum, there are no female artists: only among the signatures of the sculptures that from 1976 to 2004 enriched the collection of the Borgo Museo are two names of women, Diana Baylon and Chiara Coda. Diana Baylon had a relationship of deep esteem and sincere friendship with Tommaso Paloscia and so, for the open-air museum founded by the well-known art critic and friend, she left a stone sculpture, The Union, as a gift to Castagno. The work depicts a sort of "embrace" and clearly shows both the artist's favorite geometric language and her attraction to the sky: this second aspect undoubtedly refers to the work of both her father and her second husband, both aviators. The artist is fascinated by the "verticality" that somehow has always been part of her life, of her dearest affections, of her daily life: in her artistic expression, where the feeling always stands out, it becomes a characteristic element that we find in the shapes and in the volumes of many of his works, even here, in this "joint" which has become almost a symbol in the art of Diana Baylon. This embrace, a human gesture of tenderness but also strong as stone, a sign of love and union, extends upwards as if it wanted to repeat itself over and over again. This eternal embrace is a symbol that we can find in various versions, sizes and materials, even in pendant format for necklace or earring: yes, Diana Baylon was also a jewelry designer. So we like to think that her most precious jewel is here, in the Via delle artiste donna (Women artists’ street) of the Borgo Museo.
Curiosity: thanks to the research work due to the drafting of this sheet, it was discovered that the preparatory drawing of the sculpture The Union of Diana Baylon present in Castagno is kept in the Cabinet of Drawings and Prints of the Uffizi Galleries. The drawing is made with graphite and chalk on a 66x48 cm cardboard, archived as Project for sculpture, 1977. This discovery, which practically revealed the existence of a link between Borgo Museo and Gallerie degli Uffizi, gave the idea to CdP staff to join the Uffizi Diffusi network, which is why - during the Borgo Museo Festival 2021 - the Borgo Museo received the special visit, or rather the inspection, of the Director of the Uffizi Eike Schmidt together with the scientific staff of the museum.