Novembre – Luca Alinari
Borgo Museo | Affreschi 1975
ITALIANO | English below
La vita
Luca Alinari, nato a Firenze il 27 Ottobre del 1943, scopre giovanissimo la passione per la pittura che diventa il modo di esprimere se stesso, fino quasi a sostituire la parola. Tuttavia non compie studi organici in quella direzione, frequenta infatti la Facoltà di Lettere e Filosofia e si occupa di critica letteraria: sarà redattore di riviste e recensore di testi di narrativa, lavorando anche nella comunicazione scritta e televisiva. Nel 1979 fonda e dirige la rivista d’arte “Signorina Rosina” mentre vive attivamente all’interno del mondo artistico ed intellettuale, tanto che scrivono di lui non solo i maggiori critici d’arte italiani e stranieri, ma anche poeti e scrittori quali Gatto, Sanguineti, Rea, Parise e il premio Nobel per la Letteratura Josè Saramago. L’artista non si interessa solamente di pittura figurativa, ma partecipa anche a eventi, happening e a pièce teatrali d’avanguardia. Luca muore a Firenze il 15 Marzo 2019.
La poetica
La sua prima mostra personale risale al 1969, in una galleria di Firenze. Tra i suoi primi riferimenti stilistici c’è il Neodada, che lo stimola a cimentarsi nelle tecniche più diverse: disegno con uso di colori fluorescenti, decalcomania, collage e trasposizioni fotografiche. Sul fronte della pittura, invece, riesce a suggerire spunti e idee che saranno poi ripresi dalla pittura italiana sviluppatasi a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, come il movimento Nuovi-Nuovi dove gli artisti sono in sintonia con modalità artistiche in voga negli Stati Uniti, che utilizzano il kitsch e la decorazione, pur correggendone gli eccessi con una maggiore sobrietà formale, emotivamente controllata e giocosamente stilizzata, e la Transavanguardia che teorizza un ritorno alla manualità, alla gioia del dipingere. L'elemento fondamentale della sua pittura è l'assenza assoluta di piani prospettici, le sue composizioni richiamano l'innocenza della fanciullezza come fossero viaggi immaginifici nei ricordi d'infanzia. I suoi quadri, veri e propri mondi fiabeschi, si caratterizzano per la vivace, quasi vivida, stesura dei colori. Questi mondi costituiscono una sorta di metafora trasognata delle vicende del nostro tempo e si esprimono attraverso una precisione del tratto, l’osservazione della natura e degli atteggiamenti umani.
L’opera a Castagno
L’affresco “Novembre” di Alinari si è purtroppo rovinato nel tempo, risultando quasi invisibile, a causa dei materiali utilizzati e delle condizioni metereologiche; nel 2020 viene infatti restaurato o meglio rifatto (data l’insufficiente documentazione fotografica) da Sarah Manca, restauratrice e abitante di Castagno. L’amico e collega Fabio De Poli ricorda come Luca Alinari fosse solito nelle sue opere utilizzare della colla vinilica per dare al dipinto una terza dimensione; anche qui, dopo aver realizzato uno sfondo in tinta unita, che si presuppone fosse celeste, Alinari utilizza del vinavil per creare tanti brevi tratti e puntini, strisce e “stelline” che asciugando diventano trasparenti; infine sopra questi ci disegna con inchiostri o colori fluorescenti. Alcuni abitanti ricordano anche la leggenda del tonno: Alinari era solito scherzare e sembra si fosse divertito a raccontare che dentro quelle piccole bolle di colla, avesse nascosto pezzetti di tonno.
Per approfondire, leggi l’articolo Vero Novembre: fame di tonno, stelline e desideri che diventano realtà
ENGLISH
Biography
Luca Alinari, born in Florence on October 27, 1943, discovers his passion for painting at a very young age which becomes the way of expressing himself, almost replacing the word. However, he does not complete organic studies in that direction, in fact he attends the Faculty of Letters and Philosophy and deals with literary criticism: he will be editor of magazines and reviewer of fiction texts, also working in written and television communication. In 1979 he founded and directed the art magazine "Signorina Rosina" while actively living within the artistic and intellectual world, so much so that not only the major Italian and foreign art critics write about him, but also poets and writers such as Gatto, Sanguineti, Rea, Parise and the Nobel Prize for Literature Josè Saramago. The artist is not only interested in figurative painting, but also participates in events, happenings and avant-garde theatrical pieces. Luca died in Florence on March 15, 2019.
Philosophy
His first personal exhibition dates back to 1969, in a gallery in Florence. Among his first stylistic references is the Neodada, which stimulates him to try his hand at the most diverse techniques: drawing with the use of fluorescent colours, decals, collages and photographic transpositions. On the painting front, on the other hand, he succeeds in suggesting cues and ideas that will then be taken up by Italian painting developed at the turn of the seventies and eighties, such as the Nuovi-Nuovi movement where artists are in tune with artistic methods in vogue in the United States , who use kitsch and decoration, while correcting their excesses with greater formal sobriety, emotionally controlled and playfully stylised, and the Transavantgarde which theorises a return to manual skills, to the joy of painting. The fundamental element of his painting is the absolute absence of perspective planes, his compositions recall the innocence of childhood as if they were imaginary journeys in childhood memories. His paintings, real fairytale worlds, are characterised by the lively, almost vivid, application of colours. These worlds constitute a sort of dreamy metaphor of the events of our time and are expressed through a precision of the stroke, the observation of nature and human attitudes.
Artwork in Castagno
Alinari's "November" fresco has unfortunately been ruined over time, making it almost invisible, due to the materials used and the weather conditions; in fact, in 2020 it was restored or rather redone (due to insufficient photographic documentation) by Sarah Manca, restorer and inhabitant of Castagno. The friend and colleague Fabio De Poli recalls how Luca Alinari used to use vinyl glue in his works to give the painting a third dimension; here too, after having created a solid color background, which is assumed to be light blue, Alinari uses vinavil to create many short strokes and dots, stripes and “stars” that when they dry become transparent; finally over these he draws us with inks or fluorescent colours. Some inhabitants also remember the legend of the tuna: Alinari used to joke and it seems he enjoyed telling that inside those small bubbles of glue, he had hidden pieces of tuna.