L’uomo – Pirzio

Borgo Museo | Sculture 1976 – 2004


ITALIANO | English below

La vita

Pirzio, al secolo Elio Fiore, nasce nel 1920 a Firenze in una famiglia che gli trasmette le antiche tradizioni fiorentine, tradizioni che resteranno profondamente radicate in lui e lo accompagneranno per tutta la vita. Dopo sei anni passati in prigionia catturato dai tedeschi, promette di dedicare la sua vita alla sua passione: la pittura. Apre uno studio d’artista nel 1947 nel centro di Firenze, del quale Firenze necessitava. Pochi artisti si erano dedicati all’arte per via del periodo storico molto complicato e per questo l’apertura di questo studio fu una rinascita incredibile per il capoluogo. Nel 1957 apre un’associazione insieme ad un suo collega, Romoli, chiamata Torre D'Arnolfo, utilizzata per costruire un nuovo palazzo per le esposizioni per gli artisti. Darà a loro cosi tanta visibilità da poter, nel 1958, essere ricevuti da Pablo Picasso a Cannes. A metà anni ‘80 prende una decisione: rinuncia all’amata Firenze ben consapevole che si preclude la possibilità di essere visto ed apprezzato ma lui vive solo per la sua arte e, sempre convinto che il cliente cerca l’Artista e non deve essere viceversa, si trasferisce prima in Versilia, troppo “borghese”, poi nelle campagne Toscane dove finalmente trova il silenzio, la natura, fino al 2001, data della sua morte.

La poetica

Pirzio nel corso della sua vita cambia tante tipologie di pittura: si dedica completamente al suo mestiere nel periodo del dopoguerra e dopo qualche traccia lasciata dalla guerra ed impressa nella tela con il solo colore grigio, si cimenta in sperimentazioni, dipinge nature morte, composizioni, interni del suo Studio, paesaggi; si dichiara un Artigiano dell’arte. Affronta le composizioni materiche; assemblaggi di vicinanze casuali, di oggetti trattati con una pennellata carica di colore. Dall’inizio degli anni ’70 Pirzio diventa quasi pittore di moda, ma il ritratto su commissione lega la mano dell’artista come la catena il condannato, così si dedica alla ricerca di materiali primari tra i quali le scorie di ferro: assembla insieme i piccoli pezzetti e ne ricava forme, modelli da dipingere poi su tela. Esprime i volti caricandoli di tutti i sentimenti che possono affliggere l’uomo e riproduce la calma dei paesaggi marini, come se volesse rilassare con pensieri legati all’oblio e alla solitudine. Dopo un periodo legato alla scultura, che gli permette di comunicare in maniera più diretta i suoi sentimenti, si dedica al Desco, inteso da lui come l’incontro più naturale tra gli “Uomini di Sempre”. La Composizione del Desco è sempre ridotta all’essenziale: due figure, siano esse una coppia o due amici seduti ad un tavolo sul quale troviamo una mensa frugale, una mela, sempre simbolica, con due piatti che aspettano di essere riempiti, oppure un pezzo di pane o un grappolo d’uva: nel Convivio un olio su tela di 5 metri, il tavolo è addirittura semi vuoto: Gesù seduto di fronte ai suoi, volge le spalle all’osservatore ed i commensali sono “Uomini di Sempre” tra i quali l’Artista che si raffigura insieme alla figlia intenta a porgergli un pezzo di pane.

L’opera a Castagno

L'opera di Pirzio "Figura" è una scultura formata da due rocce, una sopra l'altra, che dà un’idea di compostezza e di realismo. Coerente rispetto allo stile affermato dall’artista, rispecchia la sua personalità e i suoi ideali. La materia non è di primaria importanza, per lui è importante scolpire. Anche qui il taglio, incancellabile, lo sfida e lo porta al confronto diretto con la materia.


ENGLISH

Biography

Pirzio, aka Elio Fiore, was born in 1920 in Florence into a family that passed on to him the ancient Florentine traditions, traditions that will remain deeply rooted in him and will accompany him throughout his life. After six years in captivity captured by the Germans, he promises to dedicate his life to his passion: painting. He opens an artist studio in 1947 in the center of Florence, which Florence needed. Few artists had dedicated themselves to art due to the very complicated historical period and for this reason the opening of this studio was an incredible rebirth for the capital. In 1957 he opened an association together with his colleague, Romoli, called Torre D'Arnolfo, used to build a new building for exhibitions for artists. He will give them so much visibility that they could, in 1958, be received by Pablo Picasso in Cannes. In the mid-80s he makes a decision: he renounces his beloved Florence, well aware that the possibility of being seen and appreciated is precluded but he lives only for his art and, always convinced that the client is looking for the Artist and must not be vice versa , he moved first to Versilia, too “bourgeois”, then to the Tuscan countryside where he finally found silence, nature, until 2001, the date of his death.

Philosophy

During his life Pirzio changed many types of painting: he devoted himself completely to his profession in the post-war period and after some traces left by the war and imprinted on the canvas with only the grey color, he engages in experiments, paints still lifes, compositions, interiors of his studio, landscapes; he declares himself a craftsman of art. He deals with material compositions; assemblages of random neighbourhoods, of objects treated with a brushstroke full of colour. From the beginning of the 1970s Pirzio almost became a fashion painter, but the commissioned portrait binds the artist's hand like the convict's chain, so he dedicates himself to the search for primary materials including iron slag: he assembles the small pieces and obtains shapes, models to then paint on canvas. He expresses faces by charging them with all the feelings that can afflict man and reproduces the calm of seascapes, as if he wanted to relax with thoughts related to oblivion and loneliness. After a period linked to sculpture, which allows him to communicate his feelings more directly, he dedicated himself to Desco, understood by him as the most natural encounter between "Men of All Time". The Composition of the Desco is always reduced to the essential: two figures, be they a couple or two friends seated at a table on which we find a frugal table, an apple, always symbolic, with two plates waiting to be filled, or a piece of bread or a bunch of grapes: in the Convivio an oil on canvas of 5 meters, the table is even half empty: Jesus seated in front of his, turns his back on the observer and the diners are "Men of Forever" among the such as the Artist who portrays himself with his daughter intent on handing him a piece of bread.

Artwork in Castagno

Pirzio's work Figura (Figure) is a sculpture made up of two rocks, one on top of the other, which gives an idea of composure and realism. Consistent with the style affirmed by the artist, it reflects his personality and his ideals. The matter is not of primary importance, for him it is important to sculpt. Here too is the indelible cut challenges him and brings him to direct confrontation with the material.