Crocifissione – Jorio Vivarelli
Borgo Museo | Sculture 1976 – 2004
ITALIANO | English below
La vita
Jorio nasce il 2 giugno 1922 a Fognano, un paese vicino Montale (Pistoia), da Alice Preti e Diego Vivarelli, e deve il suo nome ad il protagonista del libro La Figlia di Iorio di Gabriele D’Annunzio; mentre il bambino diventa ragazzo e quindi uomo si assiste all'ascesa del Partito Fascista. Il giovane Jorio cresce comunque nella tranquillità della campagna, dove passa le estati a badare ai maiali degli zii; si appassiona fin da subito alla scultura (il padre è infatti uno scalpellino e lo inizia all'amore per la pietra) e si iscrive perciò all'Istituto d'Arte di Firenze. Ben presto però, com’era forse suo destino, arriva per lui la chiamata alle armi e Jorio viene spedito nei Balcani, dove viene fatto prigioniero nel 1943: viaggerà per mezza Europa in catene. È in questi anni che vede in faccia il dolore, che tenderà a permeare tutta la sua opera artistica. Nel 1946 torna a Pistoia da uomo completamente cambiato, e inizia a frequentare numerosi artisti; negli anni 50 giunge al successo, grazie al suo notevole talento da scultore, e la sua operosità in ambito culturale sfocia nel 1963 con la formazione del Gruppo Intrarealista, circolo di artisti (tra cui persino Federico Fellini) rivolti verso l'avanguardia che "ha la necessità di dire qualcosa di nuovo e di esprimerlo in modo diverso" (dal manifesto del Gruppo). Si spegne il 1° settembre 2008 nella sua villa a Pistoia.
La poetica
Jorio Vivarelli è uno scultore di primo piano nel secondo dopoguerra, figura artistica di spicco nella scena italiana di quegli anni; attraversando varie fasi (tra le quali possiamo ricordare quella tra il '56 e il '64, durante la quale produceva prevalentemente crocifissioni) egli è in grado di coniare un linguaggio unico: sintetizza un grande numero di stili, dall'arte etrusca all'avanguardia novecentesca, amalgamandoli con una sua personale nonché tragica visione del mondo, sviluppata in gran parte a causa della sua esperienza in guerra. In effetti, forse, l'unica costante dell'opera dell'artista è la sofferenza, il dolore che in un modo o nell'altro egli riesce a trasmettere alla pietra. Quelle di Jorio sono spesso figure amorfe, larve umane piegate dall'esistenza, testimoni di un dramma senza fine che emergono dalla materia primordiale, la roccia; in particolare verso la fine della sua carriera le sculture dell'artista diventano sempre più astratte e metafisiche.
L’opera a Castagno
Vivarelli è sempre stato un artista molto attivo a Pistoia e dintorni, ne è testimonianza la Fondazione Pistoiese Jorio Vivarelli, dove è possibile visitare la casa-studio ed un’ampia collezione di opere. Grazie all’invito di Tommaso Paloscia, ha lasciato una sua scultura anche al Museo all’aperto di Castagno: la Crocifissione, situata precisamente sotto il portico della Chiesetta di San Francesco, non è l'unica scultura di questo tipo realizzata dall'artista (due altri celebri Crocifissi di Vivarelli sono quelli della Chiesa della Vergine di Pistoia e della Chiesa dell'Autostrada di Firenze, entrambi risalenti agli anni '50). La Crocifissione del Castagno è in bronzo e la sua particolarità è quella di raffigurare un Cristo mutilato, quindi ancora più sofferente di come siamo abituati a vederlo: in questo Cristo, l’artista esprime il suo profondo dolore legato in particolare all'esperienza militare che, come raccontato, lo segnò per tutta la vita e così la sua arte.
ENGLISH
Biography
Jorio was born on 2 June 1922 in Fognano, a town near Montale (Pistoia), by Alice Preti and Diego Vivarelli, and owes his name to the protagonist of the book La Figlia di Iorio by Gabriele D'Annunzio; while the child becomes a boy and therefore a man we witness the rise of the Fascist Party. The young Jorio, however, grows up in the tranquility of the countryside, where he spends his summers looking after his uncles' pigs; he immediately became passionate about sculpture (his father is in fact a stonemason and initiates him to the love for stone) and therefore he enrolled at the Art Institute of Florence. But soon, as was perhaps his fate, the call to arms arrives for him and Jorio is sent to the Balkans, where he is taken prisoner in 1943: he will travel around half of Europe in chains. It is in these years that he sees pain in the face, which will tend to permeate all of his artistic work. In 1946 he returned to Pistoia as a completely changed man, and began to frequent numerous artists; in the 50s he achieved success, thanks to his remarkable talent as a sculptor, and his industriousness in the cultural field led to the formation of the Intrarealist Group in 1963, a circle of artists (including even Federico Fellini) aimed at the avant-garde that "has the need to say something new and to express it in a different way "(from the manifesto of the Group). He died on 1 September 2008 in his villa in Pistoia.
Philosophy
Jorio Vivarelli is a prominent sculptor after World War II, a prominent artistic figure in the Italian scene of those years; going through various phases (among which we can recall the one between '56 and '64, during which he mainly produced crucifixions) he is able to coin a unique language: he synthesises a large number of styles, from Etruscan art to the avant-garde twentieth century, amalgamating them with his own personal and tragic vision of the world, developed largely due to his experience in war. In fact, perhaps the only constant in the artist's work is suffering, the pain that in one way or another he manages to transmit to the stone. Jorio's are often amorphous figures, human larvae bent by existence, witnesses of an endless drama that emerge from the primordial matter, the rock; in particular towards the end of his career the artist's sculptures become more and more abstract and metaphysical.
Artwork in Castagno
Vivarelli has always been a very active artist in Pistoia and its surroundings, as evidenced by the Pistoiese Jorio Vivarelli Foundation, where you can visit the house-studio and a large collection of works. Thanks to the invitation of Tommaso Paloscia, he also left one of his sculptures at the Castagno Open Air Museum: the Crucifixion, located precisely under the portico of the Church of San Francesco, is not the only sculpture of this type created by the artist ( two other famous Crucifixes by Vivarelli are those of the Church of the Virgin of Pistoia and of the Church of the Autostrada in Florence, both dating back to the 1950s). The Crucifixion in Castagno is in bronze and its peculiarity is to depict a mutilated Christ, therefore even more suffering than we are used to seeing him: in this Christ, the artist expresses his deep pain linked in particular to the military experience that , as told, he marked him throughout his life and so did his art.