In ascolto (della linfa crescente) degli alberi – Nina Urlichs, Residenza d’Artista 2021*
Borgo Museo | Nuove Opere 2019 – 2021
* La Residenza d’Artista 2021 (seconda edizione) è un progetto a cura di CCT-SeeCity per la Pro Loco di Castagno, realizzato con il contributo della Fondazione Caript nell’ambito del bando Per la cultura #iorestoattivo 2021 e patrocinato dal Comune di Pistoia. Clicca qui per vedere foto e video.
ITALIANO | English below
La vita
Nina Ulrichs nasce a Norimberga nel 1969. Dopo essersi diplomata in fashion design nel 1992, si è rivolta alle arti visive e ha proseguito formazioni e studi artistici fino al 1996 a Parigi e in Germania. Vive e lavora tra Parigi e la sua città natale in Germania. Ha recentemente esposto all'interno di mostre collettive presso MVVO New York a New York City, alla Biennale d'arte di Parigi e a Londra. Nel 2015 e nel 2016 ha completato residenze d'artista a Chengdu, in Cina e a Parigi. È stata pubblicata sull'Annuaire OFF e sulla rivista Artscene in Francia. Le sue opere affrontano temi che ruotano attorno all'essere umano nello spazio e nella natura e alle espressioni sentimentali. I suoi prossimi lavori saranno a Monaco, Francoforte e Parigi. I suoi progetti attuali risultano essere più coinvolti agli spazi urbani e naturali che circondano i luoghi: “La mia passione è soprattutto l'arte. E in questo modo artistico sto cercando ancora oggi le nostre connessioni con la natura. Fin da bambina mi sono affezionata agli alberi, alle piante, agli animali. Ho iniziato presto a raccogliere piante selvatiche per la salute e per mangiare. La natura calma sempre lo stress, importante per me perché vivo e lavoro ora nelle grandi città. La natura è una delle mie ispirazioni più importanti e ogni volta che posso uscire nella natura, non per sport o turismo, vado nei boschi e nelle foreste per annusare e assaporare di nuovo la natura”.
La poetica
“La mia arte crea un linguaggio che mostra le relazioni tra l'universo intimo e il corpo umano. Il mio obiettivo è dimostrare la duplice natura della nostra vita contemporanea attraverso l'espressione delle nostre paure, delle nostre gioie, delle nostre emozioni. A prima vista questi possono essere catturati in bellissime immagini, ma gradualmente le nostre realtà vengono rivelate e le connessioni con gli eventi contemporanei (guerra, distruzione, fallimenti umani) stanno venendo alla mente. Il mio lavoro si basa sulla filosofia di un ciclo di vita perpetuo, caratterizzato da un'incessante comparsa e scomparsa”. All'interno delle sue opere vengono utilizzati strati di tracce sbiadite di dipinti sbiaditi, collage distrutti, tele o carta trasparenti. La leggerezza di questi materiali si sposa perfettamente con la sua costante ricerca di luce e profondità. La ricerca dell'equilibrio nella composizione è un altro aspetto molto importante, così come la struttura aperta delle installazioni, dove nessuna cornice appare a creare confini. Recentemente in alcune sue opere fotografiche stanno comparendo alcune linee, rosse e nere, astratte o per metà figurate. Queste linee rappresentano direzioni e orizzonti. Liberi di essere interpretati nella mente di tutti e di suggerire direzioni dal passato e per il futuro: “Queste linee sono aperte e sembrano uscire dall'inquadratura, alla ricerca di nuove strade, come mappe che solo noi possiamo vedere, mentre ci facciamo strada nel territorio sconosciuto della nostra stessa illuminazione”.
L’opera a Castagno
Castagno è la prima Residenza d’Artista svolta da Nina Urlichs in Italia. Qui ha realizzato due lavori: un’opera permanente, la scultura In ascolto della linfa crescente degli alberi, presso la Stazione, e alcune stampe parte di una serie intitolata Imbued with trees (Intriso di alberi in italiano), un progetto in corso sul quale sta lavorando dal 2020 a livello internazionale e a lungo termine.
Partendo da questo suo secondo lavoro che non si trova a Castagno ma che l’artista esporrà in futuro, possiamo raccontare che le tre mono-stampe (monotipi) qui prodotte fanno parte di una collezione di stampe realizzate su corteccia d’albero in foreste o parchi di città di diversi paesi, come la Germania e il Marocco. L'intenzione o meglio la necessità è quella di ri-connettere l’umanità alla natura: “È il mio modo per mostrare alle persone che proteggere gli alberi e la natura è importante per tutte le persone del mondo. Fin dall'alba dei tempi l'uomo ha avuto una stretta relazione con gli alberi e le foreste. Una relazione veramente cosmologica. In molte culture l'albero è rispettato, venerato e a volte anche consultato. Alcuni artisti come me hanno mantenuto un forte legame con questa intimità con gli alberi ed esiste un ritorno creativo alla natura sempre più forte e necessario. Il nostro rapporto con gli alberi è però ambiguo. Gli alberi sono visti più come oggetti di profitto, amenità o sfarzo. Sono poco rispettati come entità organica e vivente. Gli alberi vengono addomesticati nei giardini, messi dentro vasi di plastica o in miniatura”. Tuttavia, per l’artista, gli esseri umani sentono ancora il bisogno di riconnettersi con la natura. Questo bisogno sta diventando un fenomeno globale sempre più evidente, espresso con l’arte o manifestazioni di altro tipo. Numerosi progetti culturali e scientifici intorno alle foreste stanno nascendo e sono purtroppo in simbiosi con la progressiva distruzione della natura. Dopo il suo lavoro con le espressioni corporee, Nina Urlichs ha sentito il bisogno di riconnettersi con la natura, le foreste e gli alberi, integrandoli nella sua arte. Questo progetto è quindi un esperimento di collaborazione tra arte e natura dove l’artista considera gli alberi come esseri viventi: prende le loro impronte digitali uniche usando la tecnica monoprinting sulla loro corteccia, le archivia, nomina e memorizza. Queste stampe, realizzate su carte di varie dimensioni, rappresentano l'albero fisicamente, la sensualità della sua pelle e la relazione con il suo spazio. Su questi monotipi, rielaborati poi dall’artista, l'albero scelto come simbolo di un territorio appare scolpito attraverso l'immaginario nel suo rapporto con il misticismo e la morte. Il progetto sarà poi accompagnato da brevi documentari e interviste con la gente locale, testimonianze del loro rapporto con la terra e la natura che abitano, e i problemi ecologici che accomunano tutti: “L'albero mi appare oggi come un collegamento tra due linee di Arianna attraverso le mie opere. Questa è un'avventura a lungo termine di un ciclo che inizia nel mio lavoro, ricollegandomi alle mie radici. Questa connessione sentimentale tra le persone e le foreste è diventata una priorità nella mia ricerca pittorica e psicologica. Questo progetto è internazionale e vorrei espanderlo sempre di più. Mi piacerebbe realizzare queste stampe e video interviste in diversi paesi, e diverse foreste, creando una connessione tra le persone di tutto il mondo, come radici sotto la terra… un progetto in disegno e video, linee rinnovate”. L’albero scelto a Castagno per questo progetto internazionale è - naturalmente - un bellissimo castagno che si trova nei pressi della Stazione, poco distante dall’altro albero di castagno scelto invece per la sua installazione permanente.
All’interno di questo secondo albero di castagno, selezionato per la sua particolare forma e cavità, diviso a metà da una parte morta e dall’altra ancora viva, Nina ha inserito una scultura bidimensionale in metallo che aveva già realizzato prima di venire a Castagno e che quindi ha portato con sé da Parigi: “Questa scultura è la sagoma di una bambina, in piedi vicino a un albero e in ascolto all'interno della linfa che sale”. La figura umana in ascolto dell’albero è una bambina che, nell’ottica dell’artista, come tutti i bambini, rappresenta la curiosità. La scultura metallica, posizionata nel lato morto del tronco d’albero, come a dare nuova vita alla natura tramite l’arte, è stata poi decorata con materiali ed elementi naturali (rami, foglie, piccole pigne) raccolti nel bosco attorno insieme ad alcune bambine del paese: nell’idea dell’artista, ogni passante, abitante o visitatore, magari in cammino per i sentieri del bosco o magari in arrivo o in partenza dalla Stazione di Castagno, potrà contribuire ed arricchire l’opera aggiungendovi qualcosa in un lavoro collettivo e continuo di ascolto con la natura.
ENGLISH
Biography
Nina Ulrichs was born in Nuremberg in 1969. After graduating in fashion design in 1992, she turned to the visual arts and continued training and artistic studies until 1996 in Paris and Germany. She lives and works between Paris and her hometown in Germany. You have recently exhibited in group shows at MVVO New York in New York City, at the Paris Biennale and in London. In 2015 and 2016 she completed artist residencies in Chengdu, China and Paris. She was featured in Annuaire OFF and Artscene magazine in France. Her works deal with themes that revolve around the human being in space and nature and sentimental expressions. Her next works will be in Munich, Frankfurt and Paris. Her current projects turn out to be more involved in the urban and natural spaces that surround the places: “My passion is above all art. And in this artistic way I am still looking for our connections with nature today. Since I was a child I have grown fond of trees, plants, animals. I soon started harvesting wild plants for health and for eating. Nature always calms stress, which is important to me because I now live and work in big cities. Nature is one of my most important inspirations and every time I can go out into nature, not for sport or tourism, I go to the woods and forests to smell and savour nature again”.
Philosophy
“My art creates a language that shows the relationships between the intimate universe and the human body. My goal is to demonstrate the dual nature of our contemporary life through the expression of our fears, our joys, our emotions. At first glance these can be captured in beautiful images, but gradually our realities are revealed and the connections with contemporary events (war, destruction, human failures) are coming to mind. My work is based on the philosophy of a perpetual life cycle, characterised by an incessant appearance and disappearance”. Within her works, layers of faded traces of faded paintings, destroyed collages, transparent canvases or paper are used. The lightness of these materials fits perfectly with his constant search for light and depth. The search for balance in the composition is another very important aspect, as is the open structure of the installations, where no frame appears to create boundaries. Recently in some photographic works of him some lines are appearing, red and black, abstract or half figurative. These lines represent directions and horizons. Free to be interpreted in everyone's mind and to suggest directions from the past and for the future: "These lines are open and seem to come out of the frame, looking for new ways, like maps that only we can see, as we make our way into the unknown territory of our own illumination".
Artwork in Castagno
Castagno is the first artist residency carried out by Nina Urlichs in Italy. Here she created two works: a permanent artwork, the Listening for the rising sap of trees sculpture, nearby the train Station, and some prints part of a series entitled Imbued with trees, an ongoing project on the which she has been working internationally and long-term since 2020.
Starting from his second work which is not in Castagno but which the artist will exhibit in the future, we can tell that the three mono-prints (monotypes) produced here are part of a collection of prints made on tree bark in forests or city parks in different countries, such as Germany and Morocco. The intention or rather the need is to re-connect humanity to nature: “It is my way of showing people that protecting trees and nature is important for all the people of the world. Since the dawn of time, man has had a close relationship with trees and forests. A truly cosmological relationship. In many cultures the tree is respected, revered and sometimes even consulted. Some artists like me have maintained a strong bond with this intimacy with trees and there is an ever stronger and more necessary creative return to nature. However, our relationship with trees is ambiguous. Trees are seen more as objects of profit, amenity or glitz. They are little respected as an organic and living entity. Trees are domesticated in gardens, placed in plastic or miniature pots”. However, for artist, humans created the still need to reconnect with nature. This need is becoming an increasingly evident global phenomenon, expressed through art or other manifestations. Numerous cultural and scientific projects around forests are emerging and are unfortunately in symbiosis with the progressive destruction of nature. After her work with body expressions, Nina Urlichs felt the need to reconnect with nature, forests and trees, integrating them into her art. This project is therefore a collaborative experiment between art and nature where the artist considers trees as living beings: she takes their unique fingerprints using the monoprinting technique on their bark, files them, names and memorizes them. These prints, made on papers of various sizes, represent the tree, the sensuality of its skin and the relationship with its space. On these monotypes, later reworked by the artist, the tree chosen as a symbol of a territory appears sculpted through the imagination in its relationship with mysticism and death. The project will then be accompanied by short documentaries and interviews with local people, testimonies of their relationship with the land and nature they live in, and the ecological problems that all share: "The tree appears to me today as a link between two lines of Ariadne through my works. This is a long-term adventure of a cycle that begins in my work, reconnecting to my roots. This sentimental connection between people and forests has become a priority in my pictorial and psychological research. This project is international and I would like to expand it more and more. You want me to make these prints and video interviews in different countries, and different forests, creating a connection between people all over the world, like roots under the earth… a project in drawing and video, renewed lines”. The tree chosen in Chestnut for this international project is - of course - a beautiful chestnut tree which is located near the station, not far from the other chestnut tree chosen for its permanent installation.
Inside this second chestnut tree, selected for its particular shape and cavity, divided in half by a dead part and still alive on the other, Nina has inserted a two-dimensional metal sculpture that she had already made before coming to Castagno and which he then brought with him from Paris: “This sculpture is the silhouette of a little girl, standing near a tree and listening inside the rising sap”. The human figure listening to the tree is a little girl who, from the artist's point of view, like all children, represents curiosity. The metal sculpture, positioned on the dead side of the tree trunk, as if to give new life to nature through art, was then decorated with natural materials and elements (branches, leaves, small pine cones) collected in the surrounding woods together with some little girls of the village: in the artist's idea, resident or every visitor, perhaps walking along the paths of the woods or perhaps arriving or departing from the Chestnut Station, will be able to contribute and enrich the work by adding something to it in a collective work and continuous listening with nature.